Oto Melara - dai cannoni ai trattori e ritorno

Quasi 6.300 trattori prodotti in dodici anni, questo il biglietto da visita della OTO, abbreviazione della Odero Terni Orlando di La Spezia. Questi trattori erano assolutamente innovativi, e come si dice in gergo, modulari, potevano addirittura essere trasformati da ruotato a cingolato e viceversa.

Occhio alla frizione !

In evidenza il pedale della frizione da azionare con il piede destro

In evidenza il pedale della frizione da azionare con il piede destro

Caratteristica curiosa e anche pericolosa all’inizio, è la posizione del pedale frizione, posto sulla destra, al contrario rispetto a tutti gli altri mezzi. Questo fatto crea un certo imbarazzo, all’inizio è facile sbagliarsi e premere i freni, anche loro in posizione illogica, sulla sinistra. Questa stranezza ha il solo vantaggio di diminuire snodi e tiranterie, il pedale aziona direttamente la frizione e anche per questo ha un azionamento leggero e dolce, sconosciuto ai trattori dell’epoca. Il cambio, piuttosto completo, è un 6 AV x 2 RM, dotato di tre marce avanti per due gamme, lenta e veloce, con velocità da 3,2 a 14,7 Km/h. Le retro sono rispettivamente di 3 e 4 Km/h. Nel posto di guida si trovano due leve di comando trasmissione: sulla destra quella delle due gamme più la posizione di folle, e al centro quella delle tre marce avanti e delle retro. Una terza leva a sinistra che è facile confondere con quelle della trasmissione, è invece l’innesto della presa di forza. Il cambio stupisce per la facilità e la precisione degli innesti, anche grazie a un cosiddetto “freno sincronizzatore” applicato alla frizione. Il piantone del volante orizzontale che costringe ad una seduta particolare, attiva lo sterzo che serve soprattutto per le voltate larghe, per girare stretti bisogna ricorrere ai pedali freno destro o sinistro, che in realtà attivano anche le frizioni di sterzo. Infatti, altra stranezza dell’OTO, non esiste il differenziale, si gira più o meno come su di un cingolato. Anche questa caratteristica ha una spiegazione logica, senza le frizioni di sterzo non sarebbe stato possibile trasformare il ruotato in un cingolato a tutti gli effetti, l’ingegner Corradi lo aveva previsto sin dall’inizio. La trasformazione può essere effettuata dal cliente stesso, senza ricorrere a officine autorizzate e senza attrezzatura specifica, ed è una caratteristica esclusiva del trattore OTO.