Oto Melara - dai cannoni ai trattori e ritorno

Quasi 6.300 trattori prodotti in dodici anni, questo il biglietto da visita della OTO, abbreviazione della Odero Terni Orlando di La Spezia. Questi trattori erano assolutamente innovativi, e come si dice in gergo, modulari, potevano addirittura essere trasformati da ruotato a cingolato e viceversa.

Arriva il rivoluzionario R3

L' R3 si nota per la sua semplicità di concezione

L' R3 si nota per la sua semplicità di concezione

Come poteva concepire un trattore un costruttore del calibro di OTO? Con la stessa logica progettativa di un armamento: innovativo, efficiente, semplice e modulare, in grado cioè di poter essere proposto in diverse varianti con le minime modiche e di essere predisposto sin dall’inizio alle successive evoluzioni tecniche. Detto fatto, l’ingegnere parmigiano Camillo Corradi, creatore di micidiali cannoni e altri armamenti, parte da zero, e partorisce qualcosa di veramente rivoluzionario. L’R3, lanciato nel 1950, ha un motore diesel a iniezione diretta raffreddato ad aria, una struttura autoportante costituita dal supporto dello sterzo, dal motore e dalla trasmissione, tre ruote tipo row crop, predisposto per adottare le più convenzionali quattro ruote e addirittura il carro a cingoli intercambiabile dal cliente. Il motore monocilindrico orizzontale di 1,7 litri eroga 17 cavalli a 1200 giri, ha la messa in moto a mano tramite manovella agente sul volano di sinistra e ha la caratteristica di consumare meno dei pari potenza dell’epoca: solamente 1,8 Kg di nafta di consumo orario medio. Il diesel quattro tempi si può definire sovralimentato, in quanto una ventola a turbina spinge con forza l’aria nel condotto di aspirazione espellendo nello stesso tempo il pulviscolo da una specifica fessura. La ventola svolge anche la funzione di raffreddamento ad aria del motore. Oltre a consumare poco, il motore OTO è anche particolarmente silenzioso, per i parametri dell’epoca, con il suo caratteristico sibilo emesso dalla ventola di raffreddamento, sembra un motore del futuro se paragonato a un Landini L 25 testacalda o ad altri trattori contemporanei. Rispetto ai testacalda è anche molto più agevole la messa in moto: un po’ di gas, ritardare l’iniezione, abbassare la valvola di decompressione, girare con forza la manovella precedentemente fissata sul volano e ai primi segni di vita del motore, togliere la manovella e risistemare la valvola. Un grosso coperchio cilindrico sulla destra del motore racchiude la frizione trasmissione a bagno d’olio.

Nello spaccato il gruppo termico dell' R3

Nello spaccato il gruppo termico dell' R3